itinerario di tre giorni Lago d'Orta e Novara

lago d'orta

Il Lago d’Orta è un vero gioiello incastonato tra le montagne del Piemonte, un luogo che emana un’atmosfera di tranquillità e bellezza un po’ fuori dal tempo. Più piccolo e raccolto rispetto ai più famosi Lago Maggiore e Lago di Como, ma con un fascino tutto suo, quasi intimo. Le sue acque sono generalmente calme e riflettono il verde intenso della vegetazione che lo circonda e le cime delle montagne che lo abbracciano dolcemente. Questo itinerario di tre giorni sul Lago d’Orta e a Novara è l’ideale per chi cerca una fuga dalla frenesia, per immergersi nella natura, nell’arte e nella storia.

ITINERARIO
1°GIORNO
ORTA SAN GIULIO:
Villa Crespi
Giardino del Municipio
Piazza Motta
Chiesa S. Maria Assunta
Santuario del Sacro Monte
LEGRO
2° GIORNO:
ISOLA SAN GIULIO
OMEGNA
P.zza XXIV Aprile
Chiesa Sacro Cuore
Porta Romana
Chiesa Sant’Ambrogio
Ponte antico e Madonna della Neve
3°GIORNO
SANTUARIO MADONNA DEL SASSO
NOVARA:
Piazza Martiri Libertà
Cattedrale Santa Maria Assunta e Battistero
Piazza Erbe
Piazza Gramsci
Palazzo Natta
Broletto
Basilica S. Gaudenzio

💥 Ho soggiornato all’Hotel l’Approdo a Pettenasco, a pochi chilometri da Orta San Giulio, è una struttura che gode di una posizione incantevole e privilegiata direttamente sulle rive del Lago. Offre una vista mozzafiato, un’ottima colazione e la possibilità di cenare nel ristorante a lume di candela in riva al lago…consigliatissimo! …ecco il link

primo giorno

ORTA SAN GIULIO

orta san giulio

Orta San Giulio è un affascinante borgo situato su una penisola che si protende verso la pittoresca Isola di San Giulio. È caratterizzato da strette vie acciottolate, case con balconi fioriti e palazzi storici risalenti al XVII e XVIII secolo. E’ rinomato per la sua atmosfera pacifica e rilassante, ideale per una fuga dalla frenesia.
Prima di arrivare al centro storico e di parcheggiare consiglio una sosta a Villa Crespi. La villa non è visitabile in quanto Ristorante e Hotel ma qualche foto sono d’obbligo.

VILLA CRESPI

villa crespi

La Villa Crespi, originariamente chiamata Villa Pia in onore della moglie del committente, Cristoforo Benigno Crespi, fu costruita a partire dal 1879 su commissione di questo ricco mercante di cotone. Crespi, affascinato dall’architettura di Baghdad, dove si recava per i suoi affari, volle ricreare un’atmosfera mediorientale sul Lago d’Orta. Il risultato è un esempio straordinario di architettura moresca ed eclettica, che si distingue per il suo imponente minareto e le decorazioni interne in stucco arabesco. La costruzione durò 12 anni e la villa divenne un centro di vita mondana, ospitando nobili, industriali e membri dell’aristocrazia, incluso Re Umberto I di Savoia.

Dopo essere passata di proprietà diverse volte, negli anni ’80 è stata trasformata in albergo. Dal 1999, è gestita da Antonino Cannavacciuolo e sua moglie Cinzia Primatesta, che l’hanno riportata al suo splendore e l’hanno trasformata in un punto di riferimento dell’ospitalità e della gastronomia italiana.

GIARDINO DEL MUNICIPIO

Quando si parla del “Giardino del Comune” a Orta San Giulio, ci si riferisce al giardino di Villa Bossi, che è l’attuale sede del Municipio. Il giardino si trova direttamente affacciato sul lago, offrendo un panorama eccezionale ed è aperto al pubblico. È un luogo di pace e tranquillità, dove si possono trovare panchine immerse tra fiori e piante rampicanti, l’atmosfera è quella di un tipico giardino all’italiana, curato e armonioso.

giardino del municipio

PIAZZA MOTTA

piazza motta

Situata sul lungolago è la piazza principale del borgo. E’ circondata da edifici storici risalenti al XVII e XVIII secolo, con portici eleganti e facciate colorate, caffè e negozi. È il centro della vita sociale e turistica di Orta San Giulio. Qui si svolgono eventi, mercati (il mercoledì mattina), e da qui partono i battelli per l’Isola di San Giulio.

palazzotto

Situato in posizione predominante su Piazza Motta il Palazzo della Comunità o Palazzotto è un bell’esempio di architettura del XVI secolo, con tratti che lo accomunano ai broletti medievali. La sua costruzione risale al 1582. Non era un semplice edificio comunale, ma il fulcro del potere e dell’autogoverno della “Riviera di San Giulio”,  un’area  che  godeva di una

notevole autonomia sotto la signoria dei vescovi di Novara. Diverse meridiane decorano le pareti, indicando il passare del tempo secondo le “ore italiche” (che partivano dal tramonto) e le “ore francesi o moderne” (che partivano dalla mezzanotte). E’ visitabile sono in occasione di eventi.

CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA

chiesa santa maria assunta orta san giulio

La Chiesa di Santa Maria Assunta sorge in una posizione elevata rispetto a Piazza Motta, raggiungibile attraverso una scenografica scalinata in salita che contribuisce al suo impatto visivo. Sebbene l’attuale struttura presenti principalmente un aspetto barocco e neoclassico, le sue origini sono molto più antiche, risalendo al periodo romanico, come testimoniano alcune tracce ancora visibili. 

L’interno della chiesa è a navata unica, con cappelle laterali e un ricco apparato decorativo. Vi si possono ammirare affreschi, tele e sculture di pregio, realizzate da artisti locali e regionali.

SANTUARIO DEL SACRO MONTE

santuario monte sacro orta san giulio

Il Sacro Monte di Orta è un complesso devozionale e artistico situato alle spalle del borgo di Orta San Giulio, su un’altura che domina il Lago d’Orta. E’ raggiungibile a piedi da Orta San Giulio, seguendo un sentiero in salita. È anche possibile arrivare in auto fino a un parcheggio situato nei pressi del complesso. Dal 2003, il Sacro Monte di Orta, insieme agli altri otto Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, a testimonianza del suo valore storico, artistico e culturale.

lago d'orta

Oltre al suo valore artistico e religioso, il Sacro Monte offre un’esperienza immersiva nella natura, con sentieri che si snodano nel bosco e una vista panoramica sul Lago d’Orta e sull’Isola di San Giulio. La sua origine risale alla fine del Cinquecento, quando la Controriforma promosse la creazione di luoghi di pellegrinaggio alternativi alla Terra Santa. Il Sacro Monte di Orta, a differenza di altri dedicati alla vita di Cristo o della Vergine, è incentrato sulla vita e le opere di San Francesco d’Assisi, rendendolo unico nel suo genere.

 sacro monte orta san giulio
 sacro monte orta san giulio

Percorso devozionale

Il complesso è costituito da un percorso che si snoda attraverso un bosco, lungo il quale si incontrano 20 cappelle, ognuna contenente statue in terracotta a grandezza naturale e affreschi che illustrano episodi della vita di San Francesco. Le cappelle furono realizzate tra la fine del Cinquecento e il Settecento, coinvolgendo artisti di diverse scuole e periodi. Le cappelle rappresentano un notevole esempio di arte sacra, con statue e affreschi che combinano elementi del manierismo, del barocco e del rococò. Tra gli artisti che vi lavorarono, si ricordano Giovanni d’Enrico, i fratelli Aurelio e Cristoforo Fabbri, Dionigi Bussola e Carlo Francesco Mellone.

santuario sacro monte orta san giulio

Il percorso devozionale culmina in un vero e proprio edificio santuario: la Chiesa dei Santi Nicolao e Francesco. Le sue origini risalgono alla fine del XVI secolo, Tuttavia, ha subito significative trasformazioni barocche, in particolare nel XVII e XVIII secolo, che sono evidenti nella facciata, nelle decorazioni interne e nell’altare.

LEGRO

legro

Noto per la sua iniziativa culturale e artistica che l’ha reso famoso come il “Paese dipinto”. L’idea di trasformare Legro in un museo a cielo aperto è nata negli anni ’90, con l’obiettivo di valorizzare il borgo e renderlo un’attrattiva turistica. L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi artisti italiani e stranieri che hanno realizzato  affreschi  e   murales 

direttamente sulle facciate delle case e sugli edifici pubblici del paese. Molti dipinti raccontano leggende, tradizioni e momenti storici legati al lago e ai suoi personaggi. Un tema predominante è la figura del celebre scrittore per l’infanzia Gianni Rodari, nativo di Omegna (sull’altra sponda del lago) e strettamente legato a questi luoghi. I suoi personaggi e le sue storie fantastiche prendono vita sui muri. Passeggiare per le vie di Legro è come sfogliare un libro di storie illustrate direttamente sui muri delle case.

legro
secondo giorno

ISOLA DI SAN GIULIO

isola san giulio

L’Isola di San Giulio è raggiungibile solo in battello da Piazza Motta, nel centro di Orta San Giulio, i traghetti partono ogni 15 minuti. L’isola è piccola bastano 15-20 minuti per girarla tutta.
La storia dell’isola è indissolubilmente legata alla figura di San Giulio, un evangelizzatore greco che, secondo la leggenda, nel IV secolo giunse sul Lago d’Orta. Si narra che l’isola fosse infestata da draghi e serpenti, e che San Giulio, non trovando un mezzo per raggiungerla, attraversò le acque usando il suo mantello come barca e il suo bastone come timone. Una volta sull’isola, scacciò le creature maligne e vi fondò la sua centesima e ultima chiesa, dove fu poi sepolto.

basilica di san giulio
isola san giulio

La Basilica e il Sentiero della meditazione

Il cuore dell’isola è la Basilica di San Giulio, uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Piemonte. La chiesa, ricostruita e modificata nel corso dei secoli, conserva elementi di grande valore storico-artistico.
Gran parte dell’isola è occupata dal Monastero Mater Ecclesiae, un convento di monache benedettine di clausura. Le monache vivono un’esistenza dedicata alla preghiera e allo studio, e sono note anche per la produzione di ostie e altri prodotti artigianali. La loro presenza conferisce all’isola un’atmosfera di pace e profonda spiritualità.
Intorno all’isola, lungo il perimetro del monastero, si snoda una suggestiva stradina pedonale chiamata il “Sentiero della Meditazione” o “Via del Silenzio”. Lungo questo percorso, è possibile ammirare da diverse angolazioni la bellezza del lago e delle sponde circostanti, e riflettere su frasi di meditazione e aforismi affissi sulle pareti. È un’esperienza che invita alla calma e alla contemplazione.

OMEGNA

omegna

Omegna si trova sulla punta nord del Lago d’Orta, dove il fiume Strona l’attraversa. E’ diversa rispetto ai borghi più “turistici” come Orta San Giulio, ma ha la sua identità ben definita. Oltre ad essere la città natale di Gianni Rodari è anche “la capitale del casalingo”, qui sono nate o hanno avuto sede aziende di fama mondiale nel settore casalinghi ed elettrodomestici come l’Alessi, la Lagostina e la Girmi.

PIAZZA XXIV APRILE

CHIESA DEL SACRO CUORE

palazzo comunale omegna
chiesa di santa croce omegna

La piazza si affaccia sul lago nel punto in cui il fiume Strona esce. Nella piazza risalta il Palazzo di Città costruito intorno al 1848 è un esempio di architettura civile dell’epoca, ideato per fungere da sede del governo cittadino in un periodo di sviluppo e crescita per Omegna. Oggi sede del municipio.
Poco distante si può ammirare la Chiesa del Sacro Cuore costruita nella prima metà del XX secolo, tra il 1925 e il 1932. La passeggiata lungo fiume è ricca di scorci pittoreschi.

PORTA ROMANA

porta romana omegna

Costruita intorno all’XI secolo d.C, la Porta Romana o Porta della Valle è quello che resta della cinta muraria costruita attorno al nucleo cittadino. La sua funzione era principalmente quella di difendere da possibili attacchi provenienti dal lago, ma anche quella di indicare la forza della città. In particolare, da Porta Romana partiva la strada che conduceva in Valle Strona.

CHIESA DI SANT'AMBROGIO

chiesa sant'ambrogio omegna

Le origini della chiesa risalgono probabilmente al X secolo. Sebbene abbia subito pesanti trasformazioni, la chiesa conserva ancora un’impronta romanica nella sua struttura originaria. La facciata attuale è a capanna, con elementi romanici,  ma  è preceduta 

chiesa di sant'ambrogio omegna

da un portico barocco che fu probabilmente edificato nel 1610. Il campanile è di origine romanica, con trifore e colonnine, L’interno della chiesa è a tre navate, separate da pilastri, e si presenta pesantemente ornato, frutto delle trasformazioni in età barocca che hanno arricchito l’ambiente con stucchi, altari e decorazioni sontuose. Un’opera di grande valore artistico è il polittico di Fermo Stella da Caravaggio, realizzato nel 1547 e collocato nel coro della chiesa, raffigura Sant’Ambrogio attorniato dai Santi protettori dei luoghi vicini e dalla Vergine con il Bambino.

PONTE ANTICO E MADONNA DELLA NEVE

ponte antico omegna
chiesa madonna della neve omegna

La Chiesa della Madonna della Neve (o Oratorio della Madonna della Neve) e il Ponte Antico sono due elementi strettamente legati, situati in una zona significativa della città, all’imbocco della Valle Strona.

Il Ponte Antico di Omegna, costruito nel XV secolo sotto il dominio sforzesco lo rende una delle vestigia più antiche e significative del passato medievale-rinascimentale di Omegna. Il ponte è situato sul torrente Strona, oltre alla sua funzione pratica di passaggio, il Ponte Antico era un punto di ristoro per i viandanti. A testimonianza del suo valore e della necessità di preservarlo è anche stato un “Luogo del Cuore” del FAI (Fondo Ambiente Italiano) in diverse edizioni.
L’oratorio, molto probabilmente, risale al XVI secolo, un periodo in cui era comune erigere piccole chiese e oratori in punti strategici, spesso per accogliere i viandanti o come segno di devozione.

La leggenda della Madonna della Neve

La Chiesa della Madonna della Neve a Omegna, così come molte altre chiese con lo stesso titolo in Italia e nel mondo, deve il suo nome a un’antica e affascinante leggenda di origine romana.
La storia principale, da cui deriva il titolo mariano “Madonna della Neve”, è legata alla fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, uno dei santuari mariani più importanti della cristianità.
Si narra che nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 358 d.C., la Madonna apparve in sogno ad un ricco patrizio romano di nome Giovanni e sua moglie e anche a Papa Liberio, chiedendo che le fosse dedicata una chiesa nel luogo in cui, la mattina seguente, avrebbero trovato la neve.
Il 5 agosto, in pieno caldo estivo, il colle Esquilino a Roma fu miracolosamente coperto da una coltre di neve. Papa Liberio tracciò sulla neve il perimetro della futura basilica, che fu poi costruita a spese del patrizio Giovanni.
Da quel giorno, il 5 agosto si celebra la festa di Santa Maria della Neve, e molte chiese e santuari in tutto il mondo hanno assunto questo nome in ricordo del prodigio.

terzo giorno

SANTUARIO MADONNA DEL SASSO

santuario madonna del sasso lago d orta

Il Santuario della Madonna del Sasso sorge in una posizione spettacolare e quasi vertiginosa, su uno sperone di granito a picco sul Lago d’Orta, a circa 637 metri di altitudine. Le origini del santuario risalgono a un evento miracoloso. La leggenda narra che nel 1500 fu posta su una parete rocciosa, in una nicchia naturale, un’immagine della Vergine col Bambino. Si racconta che l’immagine, pur esposta alle intemperie, rimase intatta, e ad essa furono attribuiti eventi prodigiosi. L’attuale santuario, in stile barocco, fu costruito tra il 1725 e il 1748 per volere di Don G. Antonio Barbieri, un sacerdote del luogo.
La chiesa fu consacrata nel 1771.

L’annesso campanile, alto 24 metri, fu terminato nel 1760 e contiene un concerto di cinque campane.

santuario madonna del sasso lago d orta

All’interno, l’altare maggiore è dedicato alla Vergine e conserva l’immagine quattrocentesca della Madonna col Bambino che diede origine al culto.
Il sagrato del santuario, in particolare, funge da magnifico belvedere naturale. Da qui, lo sguardo spazia sul Lago d’Orta, sulle sue sponde, sull’Isola di San Giulio, sul Sacro Monte e sulle Alpi. È un luogo ideale per gli amanti della fotografia e per chi cerca un momento di contemplazione e pace.

santuario madonna del sasso lago d orta
Il Santuario della Madonna del Sasso è raggiungibile in auto attraverso una strada panoramica che sale da Boleto.
santuario madonna del sasso lago d orta

NOVARA

novara

Novara è una scoperta inaspettata, è una città che si rivela gradualmente, offrendo un’esperienza autentica, ricca di storia, arte e un profondo senso di piemontesità, il tutto dominato dalla presenza inconfondibile della sua iconica cupola. È una città tranquilla che premia chi decide di esplorarla con curiosità e senza pregiudizi. La presenza di risaie nella provincia si riflette nella cucina locale (come i risotti) e nei prodotti tipici.

PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA'

Piazza Martiri della Libertà è la piazza più grande di Novara, il nome è un omaggio ai caduti per la libertà, in particolare quelli legati alla Resistenza e agli eccidi avvenuti anche in questa stessa piazza durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha origini medievali, ma nel XIX secolo, la piazza assunse un ruolo sempre più centrale e rappresentativo, culminato con l’intitolazione a Vittorio Emanuele II. Il monumento equestre al re, che oggi si erge al centro, fu inaugurato nel 1881. Sul basamento sono presenti pannelli bronzei che raffigurano scene significative, come l’abdicazione di Carlo Alberto dopo la sconfitta di Novara nel 1849. L’opera è un simbolo dell’unità d’Italia. Intorno alla piazza si ammirano:

piazza martiri della libertà novara

Il Palazzo Venezia

È comunemente conosciuto anche come “Palazzo delle Generali”, proprio perché fu costruito come sede per la compagnia assicurativa Generali. La sua edificazione risale alla prima metà del XX secolo, inaugurato nel 1940. Oggi l’edificio mantiene un ruolo commerciale o direzionale,

Il Teatro Coccia

Uno dei teatri storici più importanti del Piemonte, il Teatro Coccia si affaccia anch’esso sulla piazza. È un elegante edificio ottocentesco (inaugurato nel 1888) e rappresenta un centro vibrante per la cultura e lo spettacolo a Novara, ospitando stagioni liriche, di prosa e concertistiche.

piazza martiri della libertà novara
piazza martiri della libertà novara

Il Castello Visconteo-Sforzesco

Il nucleo più antico del castello risale al XIII secolo (intorno al 1272), quando fu costruito dai Visconti di Milano. Inizialmente, era una roccaforte difensiva, parte del sistema di fortificazioni che circondava Novara. Nel XV secolo, sotto la dominazione degli Sforza, il castello subì importanti lavori di ampliamento e rafforzamento. Fu trasformato  da   semplice

fortezza a vera e propria residenza signorile, pur mantenendo le sue funzioni difensive. A partire dal XIX secolo, con l’avvento del Regno di Sardegna e l’unificazione italiana, il castello perse la sua funzione militare. Fu progressivamente smantellato in alcune sue parti e adibito a prigione, una funzione che mantenne per lungo tempo, fino agli anni ’70 del XX secolo. Questo periodo ha purtroppo causato l’alterazione di molte delle sue strutture originali. Oggi, è stato trasformato in un importante polo culturale e congressuale.

Palazzo Orelli

(ex mercato dei grani) fu costruito tra il 1841 e il 1845 in stile neoclassico piemontese. La sua funzione primaria era quella di ospitare il mercato dei cereali, in particolare del riso, data l’importanza della provincia di Novara nella risicoltura. Era un luogo di scambio e contrattazione per i prodotti agricoli.

piazza martiri della libertà novara

CATTEDRALE SANTA MARIA ASSUNTA E BATTISTERO

cattedrale santa maria assunta novara

Il sito su cui sorge la Cattedrale ha radici antichissime. Inizialmente ospitava un tempio pagano dedicato a Giove, poi sostituito da una basilica cristiana. Nell’XI secolo, fu iniziata la costruzione di una chiesa più grande sullo stesso sito, consacrata nel 1132. Di questo periodo romanico, sono ancora visibili frammenti, come un ampio mosaico pavimentale nel presbiterio e la parte inferiore del campanile. L’aspetto attuale della Cattedrale è prevalentemente frutto del progetto neoclassico di Alessandro Antonelli, realizzato tra il 1863 e il 1869. L’Antonelli, famoso anche per la Mole Antonelliana di Torino. Le alte colonne all’interno sono decorate per sembrare marmo giallo, tra le opere più importanti, spicca il “San Francesco che riceve le stimmate” del Guercino (1633), collocato a decorazione del coro.

cattedrale santa maria assunta novara
cattedrale santa maria assunta novara

Adiacente alla Cattedrale si trova l’antico Battistero, un edificio a pianta ottagonale.
Al centro si trovano i  resti   della

primitiva fonte battesimale. È considerato l’edificio più antico della città e al suo interno sono presenti cicli di affreschi apocalittici (XV secolo) e statue dell’antico battistero romanico.

PIAZZA DELLE ERBE

piazza delle erbe novara

Nel Medioevo la piazza ospitava la sede della corporazione dei calzolai che possedeva l’intero lato settentrionale. Ciò consentiva loro di affittare spazi ad altri commercianti: i macellai, clienti abituali, tenevano lì le loro beccherie. Grazie a questa sinergia, fino al XV secolo Piazza delle Erbe fu teatro dell’intero ciclo di produzione del pellame: 

dallo scuoiamento dell’animale fino ad arrivare alla produzione di scarpe e borse. L’appellativo “delle Erbe” della Piazza risale invece a un’epoca successiva, databile intorno all’Ottocento, periodo in cui l’area era la sede del mercato delle verdure della città. Piazza delle Erbe è quasi completamente circondata da porticati che, pur risalendo a epoche diverse, conferiscono un carattere elegante alla piazza non mancando di armonia.

PIAZZA GRAMSCI

E’ una piacevole piazza pedonale dove si ammira:
La Chiesa della Madonna del Rosario: consacrata nel 1618, fu sede prima dell’ordine domenicano e poi nell’800 della confraternita del sacro monte di pietà. La facciata è in stile Barocco, all’interno la cappella della Madonna   del   Rosario   è 

piazza gramsci novara

dominata da una delle migliori opere di Giulio Cesare Procaccini (1618): la Vergine che dona il rosario a San Domenico e a Santa Caterina da Siena.
La Statua di Icaro: Come spesso accade con l’arte contemporanea in spazi pubblici, ha generato dibattito e diverse opinioni sulla sua estetica e sulla sua idoneità al contesto urbano. Nonostante le discussioni, la statua di Icaro è diventata un elemento distintivo di Piazza Gramsci, la figura di Icaro, con il suo simbolismo universale di aspirazione e caduta, aggiunge un tocco di riflessione.

PALAZZO NATTA

Palazzo Natta è uno degli edifici storico-nobiliari più importanti di Novara, affacciato su Piazza Giacomo Matteotti, oggi sede della Provincia di Novara e della Prefettura. Sebbene la sua costruzione sia attribuita principalmente al XVI-XVIII secolo, su edifici preesistenti, le sue radici affondano nel Medioevo. La 

palazzo natta novara

parte più antica e iconica del palazzo è la sua torre medievale, la cui esistenza è documentata già dal 1268. Il cortile, a pianta quadrata, è circondato da una serie di colonne doriche e da un sottoportico con volta a botte, un esempio notevole di architettura manierista. Un vero e proprio gioiello è il giardino del palazzo. È incentrato su una fontana in marmo rosa di Baveno ed è chiuso da un’esedra settecentesca, che inquadra un trompe-l’œil. Il giardino ospita anche alcuni esemplari rari, come un tasso bicentenario. il giardino e alcune sale interne sono visitabili in occasione di eventi speciali come le Giornate FAI.

IL BROLETTO

broletto novara
broletto novara

Il Broletto di Novara non è un singolo edificio, ma un complesso architettonico medievale composto da quattro edifici distinti:
Palazzo dell’Arengo (o del Comune), è il più antico e imponente degli edifici, risalente al XII-XIII secolo
Palazzo dei Paratici, si trova sul lato est del cortile e risale anch’esso al XII-XIII secolo. Deve il suo nome ai “paratici” (le corporazioni di arti e mestieri) che vi avevano le loro sedi.
Palazzo del Podestà, quasi interamente ricostruito, anche questo risale al XII-XIII secolo.
Palazzo dei Referendari, costruito tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo sul lato ovest del cortile.
Il Broletto è oggi un polo culturale vivace e multifunzionale, un punto di riferimento per la vita cittadina di Novara. E anche la sede della Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni. Vi sono esposte oltre 160 opere pittoriche italiane dell’Ottocento e degli inizi del Novecento, con artisti di spicco come Giovanni Fattori, Felice Casorati, Gaetano Previati, Silvestro Lega, Giovanni Segantini, Telemaco Signorini. La collezione è stata donata al Comune di Novara da Alfredo Giannoni negli anni ’30 del Novecento.

BASILICA DI SAN GAUDENZIO

basilica san gaudenzio novara

La Basilica di San Gaudenzio ospita le spoglie di San Gaudenzio, patrono della Diocesi di Novara. La sua imponente cupola antonelliana domina lo skyline novarese ed è visibile da chilometri di distanza. L’edificio attuale fu eretto tra il 1577 e il 1590 su progetto, si ritiene, di Pellegrino Tibaldi. Questa fase costruttiva mirava a creare una chiesa grandiosa, che potesse rappresentare la cittadinanza novarese in un periodo di forte influenza spagnola. Il completamento della chiesa, inclusa la solenne deposizione delle reliquie di San Gaudenzio nello “scurolo”, avvenne nel 1711. L’interno presenta tre navate separate da imponenti colonne che donano un effetto di grande solennità e ampiezza.

Il campanile

Separato dal corpo della chiesa, il campanile è opera di Benedetto Alfieri (zio del celebre drammaturgo Vittorio Alfieri) e fu costruito tra il 1753 e il 1786. È realizzato in laterizi e granito di Baveno e raggiunge un’altezza di circa 75 metri. Sulla sua cima sono posti gli angeli in bronzo di Giovan Battista Agazzini.

La cupola antonelliana

La cupola di Antonelli è un capolavoro di ingegneria e architettura. Completamente realizzata in muratura, raggiunge un’altezza vertiginosa di 121 metri, rendendola per un certo periodo la costruzione in muratura più alta del mondo. La guglia regge la statua in rame dorato del Cristo Salvatore (opera di Pietro Zucchi, 1873).

basilica san gaudenzio novara
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